Caccia in deroga sospesa: Beduschi critica la decisione del Consiglio di Stato
di Redazione
07/11/2025
La decisione del Consiglio di Stato di sospendere i provvedimenti della Regione Lombardia che autorizzavano la caccia in deroga a Fringuello e Storno riaccende il confronto tra istituzioni e associazioni ambientaliste. L’ordinanza, accogliendo il ricorso presentato da alcuni gruppi ecologisti, ha ribaltato la precedente sentenza del TAR Lombardia che aveva dato ragione alla Regione.
La posizione della Regione Lombardia
L’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, ha espresso rispetto per la sentenza ma anche forte perplessità: “Tutti i nostri atti hanno seguito rigorosamente quanto previsto dalla legge e rispettato il parere di Ispra sulle piccole quantità”.
Secondo Beduschi, la decisione del Consiglio di Stato appare “difficilmente comprensibile”, soprattutto alla luce del percorso amministrativo seguito e delle valutazioni scientifiche effettuate. L’assessore ha ribadito come la Regione operi “non in modo ideologico ma con il rigore dei dati”, sottolineando la difficoltà di lavorare in un contesto di incertezza giuridica dove le sentenze spesso si contraddicono a distanza di un anno.
Un contenzioso che riflette due visioni opposte
Il caso riporta al centro del dibattito pubblico il tema del rapporto tra tutela ambientale e tradizioni venatorie. Da una parte le associazioni ambientaliste, che rivendicano la piena applicazione delle direttive europee sugli uccelli selvatici; dall’altra, la Regione Lombardia, che difende la legittimità delle deroghe su specie non in via di estinzione e controllate nei numeri.
La sospensione rappresenta dunque un punto fermo temporaneo in un confronto che continua a intrecciare diritto, scienza e politica.
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