“Chiare tracce”: Palazzo Lombardia ospita il racconto dei 50 anni del Parco del Ticino
di Redazione
18/11/2025
La storia del Parco Lombardo della Valle del Ticino, il primo istituito in Italia, torna protagonista grazie alla mostra “Chiare tracce”, inaugurata dall’assessore Gianluca Comazzi e allestita nello Spazio N3 di Palazzo Lombardia. Una celebrazione che si traduce in un itinerario visivo e documentale costruito con cura, capace di restituire non solo l’evoluzione normativa del Parco, ma anche il clima culturale e sociale che ne ha permesso la nascita.
Documenti, testimonianze e opere d’arte per ricostruire un percorso collettivo
L’esposizione, curata da Francesco Oppi con il coordinamento editoriale del direttore del Parco Claudio De Paola, raccoglie materiali d’archivio provenienti da diverse fonti, fra cui il centro “Guado Officine Creative”, che dagli anni Sessanta custodisce una parte preziosa della memoria culturale del territorio. Tredici pannelli e una serie di teche offrono uno sguardo diretto su delibere, manifesti, appunti di lavoro e documenti inediti che testimoniano l’impegno dei tanti protagonisti di quella stagione.
Comazzi ha sottolineato come l’esperienza del Parco del Ticino rappresenti un modello ancora attuale di gestione integrata del territorio: una sintesi fra conservazione attiva, coinvolgimento delle comunità e valorizzazione dei paesaggi. Il presidente Ismaele Rognoni ha ringraziato la Regione per aver accolto l’ultima tappa del percorso espositivo, ricordando come questi cinquant’anni siano frutto di un lavoro collettivo che ha saputo guardare lontano.
Una mostra che guarda al passato ma parla al presente
La scelta di portare la mostra in Regione non è soltanto un gesto celebrativo: rappresenta l’occasione per riflettere sulle politiche ambientali contemporanee, sulle sfide legate alla gestione delle aree protette e sul ruolo che queste svolgono nella qualità della vita urbana e rurale. Il Ticino, con i suoi habitat e le sue comunità, continua a essere un riferimento per chi immagina un futuro più equilibrato fra uomo e natura.
La mostra è visitabile fino al 21 novembre, con ingresso libero.
Redazione
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