Dal portafoglio allo smartphone: il nuovo linguaggio dei pagamenti
di Redazione
30/10/2025
Nei negozi e nei bar, al supermercato o nei ristoranti, il gesto di pagare è cambiato. Lo schermo del POS sostituisce la banconota, e la mano che un tempo cercava il resto ora sfiora un display. È il segno di un mutamento culturale che attraversa la Lombardia e non solo, come mostra l’indagine di Confcommercio Lombardia.
Un nuovo rapporto tra consumatori e imprese
Il 60% dei pagamenti nelle attività commerciali è oggi digitale. Le carte di credito restano le più usate, seguite dai wallet e dalle app che permettono di pagare con un tocco. I contanti resistono, ma sono ormai un’abitudine residua.
Per le imprese – perlopiù micro e piccole – l’adozione dei sistemi digitali non è stata solo una necessità tecnologica, ma una risposta alla domanda di efficienza e sicurezza. Le transazioni rapide riducono i tempi di gestione e i rischi, mentre aprono a nuove opportunità di fidelizzazione.
Fiducia e conoscenza, le chiavi del futuro
Le difficoltà non mancano: una parte degli esercenti resta incerta sulle condizioni dei servizi, con il 20% che dichiara di non conoscere i costi reali delle transazioni. Tuttavia, l’orientamento è chiaro: il 25% delle attività prevede di introdurre nuove modalità di pagamento entro breve.
Come sottolinea Giovanna Mavellia, “le imprese stanno interpretando le abitudini dei clienti, offrendo soluzioni flessibili e su misura”. Il futuro dei pagamenti sarà fatto di tecnologia che semplifica e relazioni che restano umane.
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