Esondazione del Seveso, Milano di nuovo sott’acqua

Dalla Brianza al centro città: l’acqua travolge tutto

La notte appena trascorsa ha riportato in primo piano una fragilità che Milano e la Brianza conoscono da decenni. Il Seveso è esondato nuovamente, dopo piogge torrenziali che hanno riversato fino a 200 millimetri d’acqua nel bacino comasco e canturino. In poche ore, l’onda di piena ha percorso la valle fino al centro del capoluogo lombardo, confermando quanto il sistema idraulico sia messo a dura prova da eventi sempre più intensi.

Le opere di contenimento hanno garantito un’efficacia parziale: le vasche di laminazione del Parco Nord hanno ritardato di due ore l’arrivo della piena, ma una volta colme non hanno potuto impedire l’allagamento di ampie aree urbane. A Senago, le nuove vasche sono state aperte per la prima volta, ma l’impatto è stato comunque insufficiente.

Legambiente: serve un progetto di lungo respiro

Di fronte all’ennesima emergenza, Legambiente Lombardia ribadisce che la risposta non può limitarsi a nuove opere ingegneristiche. Barbara Meggetto, presidente regionale, sottolinea la necessità di un approccio radicalmente diverso: ripristinare la valle fluviale, restituendo al torrente gli spazi naturali oggi occupati da urbanizzazioni e infrastrutture.

La proposta dell’associazione, battezzata “Parco del Seveso”, non è solo un piano ambientale ma un progetto di rigenerazione territoriale, che coinvolgerebbe tutti i comuni attraversati dal corso d’acqua fino a Milano. Fermare il consumo di suolo e avviare un percorso di restituzione ecologica diventano, in questa prospettiva, l’unica vera opera capace di garantire sicurezza a lungo termine.