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Oltre 16,5 milioni per chi vuole avviare un’attività: la Lombardia rilancia

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di Redazione

26/11/2025

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Con un nuovo stanziamento da 4,1 milioni di euro, la Regione Lombardia rafforza il bando “Nuova Impresa”, uno degli strumenti più utilizzati da chi sceglie di mettersi in proprio. La delibera, approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, porta a oltre 16,5 milioni le risorse disponibili nel 2025, garantendo copertura integrale a tutte le domande ammissibili fino alla scadenza dello sportello.

Contributi fino a 10.000 euro per microimprese e nuovi professionisti

Il bando, gestito da Unioncamere in attuazione dell’accordo con la Regione, sostiene l’avvio di micro, piccole e medie imprese, ma anche l’autoimprenditorialità in forma individuale. L’investimento minimo richiesto è di 3.000 euro; il contributo copre il 50% delle spese ritenute idonee fino a un tetto di 10.000 euro. Una formula che negli anni ha dimostrato di intercettare efficacemente chi sta affrontando i costi iniziali più critici: dalla dotazione strumentale ai servizi di consulenza, passando per gli interventi legati alla comunicazione e all’adeguamento degli spazi operativi.

Guidesi ha ricordato come la misura abbia già sostenuto oltre 4.000 lombardi, rimarcando il valore sociale oltre che economico dell’imprenditoria diffusa. Aprire un’attività significa trasformare un progetto di vita in un contributo concreto alla crescita delle comunità locali, alimentando un tessuto produttivo che continua a rappresentare uno dei punti di forza della Lombardia.

La rete dei piccoli Comuni e la difesa dei servizi essenziali

Accanto al rifinanziamento del bando, l’assessore ha confermato anche per il 2026 la misura “Nuova impresa – piccoli Comuni e Frazioni”, dedicata all’apertura di negozi di generi alimentari nelle aree dove non sono presenti punti vendita. L’intento è evitare che zone già fragili dal punto di vista demografico perdano ulteriori servizi essenziali, con conseguenze dirette sulla qualità della vita e sull’attrattività dei territori.

Rendere strutturale questa misura significa riconoscere il ruolo che le piccole attività commerciali svolgono nei paesi: presidi sociali, punti di riferimento quotidiani e parte di quell’economia di prossimità che mantiene coesa la comunità. L’approccio della Regione si articola su più livelli, dal sostegno all’impresa innovativa alla tutela dei servizi essenziali nelle aree meno servite.

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