Ospedale da Campo degli Alpini: quarant’anni di storia, servizio e umanità

Un anniversario che va oltre la semplice ricorrenza, perché racconta la capacità di un Paese di reagire, organizzarsi e portare aiuto dove c’è bisogno. A Bergamo si sono celebrate le quattro decadi di attività dell’Ospedale da Campo dell’Associazione Nazionale Alpini, una realtà che, dalla sua fondazione nel 1985, rappresenta uno dei modelli più alti e riconosciuti della sanità d’emergenza italiana. Alla cerimonia ha preso parte anche Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, figura che condivide con gli alpini una lunga storia di emergenze affrontate fianco a fianco.

Un modello di efficienza nato dal volontariato e dalla competenza

L’Ospedale da Campo degli Alpini nasce dopo il terremoto del Friuli del 1976, quando l’esperienza sul campo rivelò l’importanza di un’organizzazione sanitaria mobile, capace di agire in tempi rapidissimi. Nel 1985, da quell’idea, prese forma una struttura medica e logistica d’avanguardia, fatta di medici, infermieri e volontari altamente specializzati, pronti a intervenire ovunque: dai teatri di guerra alle zone colpite da calamità naturali.
Con il tempo, da quell’esperienza è nata la Sanità Alpina – Ospedale da Campo, che integra il Gruppo di Intervento Medico Chirurgico Alpino (GIMCA), nucleo operativo di eccellenza. Gli interventi in Armenia nel 1988, in Ossezia, nelle aree devastate dallo tsunami del 2005 o durante la pandemia del 2020 a Bergamo, hanno consolidato la reputazione di questa struttura come emblema di efficienza e umanità.

Bertolaso: “Un santuario del servizio e della solidarietà”

Nel suo intervento, Bertolaso ha ricordato come “ogni volta che l’Italia ha vissuto un’emergenza, gli alpini siano stati presenti, con competenza, passione e spirito di squadra”. Dalle grandi manifestazioni religiose alle tragedie naturali, il filo conduttore è sempre stato lo stesso: professionalità unita al senso del dovere.
L’assessore ha definito l’Ospedale da Campo “un simbolo e quasi un santuario del servizio alpino”, annunciando anche l’impegno della Regione per mantenerlo tecnologicamente aggiornato e pienamente operativo.

Durante la cerimonia, Bertolaso ha inoltre avanzato la proposta di una possibile missione sanitaria a Gaza, con il coinvolgimento della Protezione Civile e del personale sanitario lombardo. “Siamo pronti – ha dichiarato – a mettere a disposizione uomini, mezzi e competenze per aiutare una popolazione in difficoltà, se il Governo e le autorità internazionali ci daranno il via libera”.

Un segnale di continuità che conferma la vocazione di questo presidio come strumento di pace e solidarietà concreta, capace di tradurre in azione lo spirito più autentico del volontariato alpino.