Paura del dentista? I consigli per superarla
di Redazione
22/10/2025
Ci sono persone che affrontano senza esitazione interventi, sfide professionali o sport estenuanti, ma si bloccano davanti alla poltrona del dentista per paura.
È una reazione più comune di quanto si creda, legata a una combinazione di memoria corporea, condizionamento e ansia anticipatoria.
La paura del dentista non dipende solo dal dolore, ma anche la perdita di controllo e dalla sensazione di vulnerabilità che si prova quando ci si affida completamente a un’altra persona in un ambiente carico di suoni, odori e luci artificiali.
Tuttavia, questa paura può essere gestita e superata con un approccio graduale e realistico, senza forzature.
1. Comprendere la propria paura
Il primo passo è capire da dove nasce il timore, per alcune persone questa viene associata a un’esperienza negativa vissuta da bambini, come un’estrazione dolorosa o una figura medica percepita come autoritaria. Altri provano ansia più generale verso le situazioni sanitarie, legata al controllo o al contatto fisico. C’è chi teme gli aghi, chi l’anestesia, chi semplicemente l’idea di non poter parlare o muoversi mentre qualcuno opera nella propria bocca. Riconoscere il tipo di paura che si prova permette di lavorarci sopra con strategie mirate: l’evitamento totale, invece, la alimenta. Più si rimanda, più cresce l’ansia legata all’attesa, e col tempo anche un controllo di routine può sembrare un ostacolo insormontabile.2. Scegliere il professionista giusto
Il rapporto con il dentista è molto importante, perché con una comunicazione chiara e rispettosa può ridurre l’ansia quasi quanto una buona anestesia. Non tutti i professionisti hanno la stessa sensibilità: alcuni si concentrano sul risultato tecnico, altri riescono a instaurare un dialogo che fa la differenza. Un bravo odontoiatra spiega ogni passaggio, non minimizza la paura ma la riconosce, dà al paziente la possibilità di fermarsi, di respirare, di chiedere chiarimenti. Anche i piccoli dettagli, come la musica di sottofondo, la postura della poltrona o la luce indiretta, contribuiscono a creare un ambiente meno sterile e più accogliente. Scegliere uno studio dove ci si sente ascoltati è già una forma di terapia.3. Gestire l’attesa e l’anticipazione
Il momento più difficile, per chi soffre di odontofobia, non è l’intervento in sé ma i giorni che lo precedono. La mente tende a costruire scenari peggiori di quanto accadrà realmente, amplificando il timore del dolore. È utile pianificare l’appuntamento in un periodo tranquillo, evitando giornate di lavoro stressanti o orari serali che aumentano la stanchezza. Prima della seduta, può aiutare respirare lentamente, ascoltare musica rilassante o praticare tecniche di visualizzazione: immaginare un luogo familiare e sicuro, concentrarsi su un ritmo lento e regolare del respiro, allontanando l’attenzione dai rumori o dagli strumenti. Anche arrivare con qualche minuto di anticipo, evitando la corsa dell’ultimo momento, riduce i picchi di adrenalina.4. Capire cosa accade durante le cure e quanto dura l’anestesia del dentista
Molte paure si sciolgono quando vengono sostituite dalla conoscenza. Le tecniche odontoiatriche moderne sono radicalmente diverse da quelle di qualche decennio fa: strumenti più silenziosi, anestetici locali efficaci, terapie meno invasive. Sapere esattamente cosa succederà aiuta a ridurre la tensione. Una delle domande più frequenti, ad esempio, riguarda quanto dura anestesia dentista. Dipende dal tipo di farmaco utilizzato, dalla zona trattata e dalla sensibilità individuale. In genere, l’effetto dura da una a tre ore, tempo sufficiente per completare la procedura senza dolore, ma non tanto da causare fastidi prolungati. I moderni anestetici locali agiscono rapidamente e vengono metabolizzati in modo sicuro, permettendo di tornare alle proprie attività nel giro di poco tempo. Sapere queste informazioni prima dell’appuntamento riduce il senso di incertezza e aiuta il paziente a sentirsi più padrone della situazione.5. Il ruolo della fiducia e dell’esperienza
Una buona relazione terapeutica si costruisce nel tempo. Tornare dallo stesso dentista, riconoscere i gesti, la voce, il modo di spiegare le procedure, crea familiarità e abbatte gradualmente il muro dell’ansia. Ogni esperienza positiva diventa una prova concreta che la paura può essere controllata. Molti studi odontoiatrici oggi organizzano prime visite dedicate solo alla conoscenza reciproca, senza interventi: si osserva lo studio, si parla, si ascolta. È un modo semplice ma efficace per trasformare il luogo della paura in uno spazio di fiducia.Redazione
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