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Sostegno, prima fascia aggiuntiva: quando il titolo è estero ma la domanda è in regola

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di Redazione

15/09/2025

TITOLO

La stagione delle graduatorie è sempre un banco di prova per la tenuta delle regole. A Brescia, una docente di sostegno ha impugnato l’atto con cui l’Ufficio scolastico provinciale l’ha depennata dagli elenchi aggiuntivi di prima fascia, nonostante la domanda di riconoscimento del titolo estero fosse stata depositata in tempo. Al TAR è chiesto di ristabilire un principio che la giurisprudenza ha più volte avallato: la riserva non è una deroga di favore, ma lo strumento previsto per conciliare esigenze organizzative e tutela del merito quando il riconoscimento amministrativo è pendente.

Norme, rinvii e coerenza: perché l’OM guida il DM

Il cuore del ricorso è nella coerenza della filiera regolatoria. L’OM 88/2024, atto cornice in materia di GPS, ammette l’inserimento con riserva per chi abbia conseguito all’estero il titolo e abbia già avviato la procedura di riconoscimento. Il DM 26/2025, deputato a regolare gli elenchi aggiuntivi, richiama l’ordinanza e ne applica la logica. L’esclusione totale, sostiene la difesa, scardina questa architettura: è un’interpretazione che sposta l’asticella oltre quanto previsto dalla fonte sovraordinata e produce disparità di trattamento tra candidati con identico profilo professionale.

Nomine imminenti e danno non recuperabile

Sul piano fattuale, i tempi sono il vero ago della bilancia. Le finestre per la scelta delle sedi e per le nomine a TD scorrono rapide, e un docente lasciato fuori perde non soltanto reddito e servizio, ma soprattutto punteggio e prospettive di carriera, difficilmente recuperabili ex post. Da qui la richiesta di misure cautelari che consentano l’inserimento immediato con riserva, con la salvaguardia della clausola risolutiva in caso di diniego del riconoscimento, a tutela dell’amministrazione e dell’interesse pubblico.

La rilevanza del caso, però, va oltre i confini di Brescia. Gli Uffici scolastici di tutta la Lombardia (e non solo) attendono un’indicazione chiara per gestire in modo uniforme i titoli esteri: regole trasparenti, applicate in modo lineare, così da evitare contenziosi a ridosso delle operazioni di reclutamento e garantire agli studenti di sostegno la continuità didattica che meritano.

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